Il debole no di Bernanke alla Volcker Rule

Ben Bernanke, il presidente della Federal Reserve, non pensa che la separazione tra banche commerciali e banche di investimento, come quella imposta dall’abrogato Glass-Steagall Act nel 1933 e proposta dalla Volcker Rule oggi, funzionerebbe. L’argomento è molto dibattuto, ma le argomentazioni di Bernanke sono bizzarre, per un banchiere centrale. “Non penso che la Glass-Steagall, in sé, risolverebbe i nostri problemi – ha detto il 14 aprile al Congresso Usa – perché abbiamo avuto banche commerciali in perdita sui prestiti regolari e banche d’investimento in perdita su operazioni speculative. Averle separate non avrebbe salvato la Lehman Brothers e non avrebbe protetto numerose banche che hanno avuto problemi”. La ‘confutazione’ di Bernanke è molto debole: se si fossero separate banche commerciali e di investimento, avremmo avuto un sistema finanziario americano completamente diverso, e inimmaginabile.

Le principali motivazioni del Glass-Steagall Act e della Volcker Rule sono quelle di evitare un rischioso squilibrio tra debiti a breve termine – tipicamente i depositi – e investimenti a lungo termine, e il conflitto tra l’obiettivo di conservare l’integrità dei depositi e quello di investire denaro in modo profittevole, assumendo quindi rischi. Incentivi distorti a prendere sempre più rischi con il denaro altrui sono stati probabilmente la causa principale della crisi.

La Volcker Rule non impedisce a un azionista di investire in una banca commerciale e in una banca di investimento. Non è contraria alla libertà economica. Vieta malsane relazioni tra differenti attività aziendali, per le quali impone due strumenti diversi, e l’uso rischioso di denaro che si suppone “al sicuro”. Vale dunque la pena di rivalutarla. Anche in Europa e in Italia.