Eccoli, i semi del declino cinese: i principini, figli e figlie degli alti funzionali del Partito comunista. Stanno creando un nuovo tipo di sistema finanziario, definitivamente insostenibile. Secondo una lunga analisi del Financial Times, i principini dominano il settore del private equity, fondamentale per la crescita economica, sostenuti naturalmente dal governo. Nell’industria finanziaria, ha detto il responsabile di una banca estera a Pechino, “gli stranieri e altri cinesi molto competenti sono esclusi da un gruppo di pricipini e altre persone ‘dalle buone conoscenze’ che tentano di dominare il mercato”.
È una trasformazione importante, che permette di capire meglio questo paese. Il sistema economico cinese è generalmente definito come un modello di capitalismo guidato dallo stato. Non è esatto: è un modello di capitalismo guidato da un partito unico. Un’idea diffusa sugli stati autocratici nati nel XX secolo racconta che nei sistemi politici comunisti, nazisti, fascisti, i poteri dello stato aumentano esponenzialmente. Secondo Michel Foucault, il filosofo e storico alle idee francese, nella Germania nazista lo stato è invece in declino: “L’essenziale dell’autorità ricade sul partito a detrimento dello stato”. Si può dire la stessa cosa a proposito del regime comunista nell’Unione sovietica, o in Cina – dove il parlamento si riunisce una volta l’anno per due settimane – e, in misura minore, a proposito del fascismo italiano.
Qual è la differenza? In uno stato (idealtipico), le relazioni tra i funzionari sono formali, in un partito sono inevitabilmente segnate dal potere personale. Un’economia guidata dallo stato può quindi essere rallentata dalla burocrazia, ma un’economia guidata da un singolo partito può diventare un’estrema forma di “capitalismo delle relazioni”, che limita la crescita anche quando è pro-business (ma contraria alla concorrenza) come in Europa. Il problema principale, per i paesi in via di sviluppo, è quello di superare i limiti dei loro modelli economici oligarchici o guidati dallo stato. In futuro la Cina potrebbe avere un sistema economico oligarchico, guidato da un partito unico e segnato dalle relazioni personali. Nessuna sorpresa, se si arenasse.